Lucio, quarantenne e scrittore per passione, colpito da un vuoto di estro creativo, conclude la stesura del suo primo romanzo inserendo un finale forzato che non lo convince. Coglie l'occasione di un'aspettativa proposta dal suo datore di lavoro per concedersi un soggiorno in Thailandia. Un modo per rivedere il manoscritto, capire se lasciarlo, modificarlo o gettarlo. Sceglie un piccolo albergo a gestione familiare in una città turistica sul mare: Pattaya, un luogo intriso di vizi e tentazioni. Wanida, figlia adolescente della proprietaria, frivola e voluttuosa, diviene la sua musa ispiratrice, il corpo femminile desiderato e proibito. La ragazzina trascinerà il protagonista in una spirale dove non distinguerà più la realtà dall'immaginazione. Un'avance o l'illusione che lo sia. Un'analisi introspettiva dove il desiderio si scontra col moralismo, l'istinto con la paura. Lucio si sente vittima di una trappola escogitata da ambigui individui che ruotano attorno alla struttura: un insolito poliziotto dell'Interpol, un vecchio cieco malato di sifilide, un dottore affetto da schizofrenia e la proprietaria della locanda, madre della sedicenne. Un'esperienza altalenante, a tratti onirica, sofferta da un presunto complotto. Dubbi e timori che porteranno l'uomo alla ricerca di risposte difficili da trovare.