Nikita era seduto sul letto di Jonah, senza maglietta con i jeans slacciati, e quest'ultimo stava osservando attentamente il suo addome. Keelan avrebbe voluto chiudere la porta e andarsene, ma la vista delle mani di Jonah che toccavano la pelle liscia del suo ex amico lo fecero infuriare. "Non pensavo che in questi anni i tuoi gusti fossero tanto cambiati " Nikita sentendo quella voce alzò la testa di scatto e sgranò gli occhi vedendo il ragazzo moro sulla porta. "Keelan?" "Non mi riconosci idiota?" "Non avrei mai pensato di rivederti dopo che te ne sei andato ..." Avrebbe voluto aggiungere "abbandonandomi", ma si trattenne. Non gli avrebbe dato la soddisfazione di fargli sapere quanto la sua partenza lo aveva fatto soffrire e che non lo aveva dimenticato, né tanto meno perdonato. Keelan passò con lo sguardo da Nikita a Jonah e con una nota di disprezzo nella voce aggiunse "Vedo che avete da fare ... quindi prendo i miei libri e vi lascio continuare le vostre attività ..." A Nikita fu subito chiaro cosa avesse pensato e sentì il bisogno di giustificarsi: "Jonah è un artista, questo me lo ha fatto qualche tempo fa a Berlino." Poi però se ne pentì subito. "Anche se a te non deve interessare un cazzo quello che faccio." Keelan fece finta di non aver sentito l'ultima frase e si avvicinò ai due ragazzi per vedere meglio il tatuaggio. Era un tribale che partiva dal fianco destro, passava sull'addome piatto e si perdeva oltre l'elastico dei boxer. Non riusciva a distogliere lo sguardo. Sentì un brivido immaginando dove terminava. Nikita notando che continuava a fissarlo colse l'occasione per deriderlo un po'. "Ti sei incantato? Guarda che non sei il mio tipo." Keelan si riscosse "Non ti preoccupare, nemmeno tu lo sei, idiota! Piuttosto mi castro. Ammiravo semplicemente il disegno."
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