Quando aprì gli occhi la prima cosa che attirò la sua attenzione furono i suoi polsi legati, stretti. Li strattonò, ma non si allentarono, anzi, si strinsero ancora di più e capì che non erano corde normali, ma celesti.
La stanza in cui si trovava era bianca, un altro segno.
«Ciao, Aziraphale»
«Gabriel»
«Sai, stavolta devo dire che me l'hai quasi fatta, a prendermi in giro» si avvicinò a lui, col suo solito finto sorriso che illuminava la bocca ma non gli occhi «ma noi esseri sovrannaturali non cadiamo in questi tranelli umani»
«Vuoi uccidermi? Non puoi farlo, Lei ti fermerebbe»
dal capitolo sei:
"C'è...c'è un'altra cosa dei tuoi occhi." Affermò lentamente, cercando di non lasciare che il suo disturbo rovinasse tutto.
Theo rimase nella stessa identica posizione, ma Liam sapeva che stava ascoltando.
"Hai sempre quello sguardo" Continuò la sua frase iniziale. Il più grande si girò incuriosito, così Liam decise di spiegare.
"Guardi il mondo come se ti sentissi in colpa per qualcosa che non hai fatto, sembra che tu dubiti che le persone ti vogliano bene"