Wendy entra in stanza e si appoggia alla porta. «È già successo?» «Che vuoi che sia, un altro da aggiungere alla mia collezione!» Abbassa lo sguardo. È triste? Ho sempre avuto problemi a riconoscere le emozioni. «E ora che ti prende?» «Per te è così facile...» Sospiro. «Sono nata per questo. Letteralmente.» Le passo accanto, ignorandola. Scendo le scale di casa ed esco dall'ingresso principale. È buio, ma è come se fosse giorno: fuochi d'artificio, musica alta e gente che balla nelle piazze. Tutti festeggiano felici l'inizio di questo nuovo anno. Tutti tranne la persona che ha appena lasciato questo mondo per sempre e i suoi familiari e conoscenti. Cammino per strada con la consapevolezza che nessuno mi può vedere. Raggiungo la casa da cui proviene il suono. Entro, la porta per me è sempre aperta, e mi guardo attorno: delle persone circondano un letto a baldacchino, piangono, singhiozzano, si disperano. Mi avvicino e noto che nel letto c'è un signore molto anziano, avrà almeno 90 anni, è vestito di nero, già pronto per finire nella tomba quindi sapevano che sarebbe morto da un momento all'altro, ma soffrono comunque? Perché gli umani sono così sentimentali? Perché si disperano davanti alla morte? Non sanno di avere una scadenza? L'anima dell'uomo sta lasciando il suo corpo, la vedo mentre piano piano lo abbandona per sempre. Aspetto che i battiti si fermino, poi sollevo la mia mano destra e, con un colpo secco, recido la gola della sua anima con le mie unghie: ora è davvero morto. Esco dalla casa, il suono è cessato, respiro l'aria pulita e fresca della notte. Il primo lavoro dell'anno è andato bene. Noioso come al solito.All Rights Reserved
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