L'amore è inutile. È quello che molti dicono e, Nike, l'aveva sempre pensato, per lei non aveva senso innamorarsi, perché alla fine porta solo dolore. Glielo avevano insegnato i suoi, quando sua madre era stata costretta a sopportare un tradimento, una separazione e poi un divorzio, per poi ritrovarsi completamente al verde. L'amore non era mai esistito fra i suoi genitori e più cresceva, più Nike pensava che fosse inutile, una perdita di tempo. Amare significava necessariamente perdere chi amavi: prima suo padre, che l'aveva abbandonata, poi sua mamma che, consumata dall'alcool e dall'ossessione di ritrovare qualcuno da amare, si era suicidata. Aveva deciso, l'amore l'aveva presa a schiaffi in faccia tutta la vita, ora toccava a lei vendicarsi, non si sarebbe affezionata mai più a nessuno, Nike si chiuse in sé stessa, se nessuno le si fosse avvicinato, lei non avrebbe sofferto per la perdita di nessuno, non potevi soffrire per la perdita di qualcuno che non avevi mai avuto. Liam, rinomato fra le ragazze per essere un donnaiolo di prima specie, la pensa un po' come lei, ma invece che evitarlo lo usa come un'arma, riesce sempre ad ottenere quello che vuole, o meglio chi. Che poi sia per una scommessa, per aggiungere un nome alla lista o per noia non si tira mai indietro, divertendosi, sempre. Un giorno, grazie o forse per colpa di una sfida, il ragazzo che giocava con l'amore e la ragazza che scappava dai sentimenti intrecciano le loro esistenze, distruggendo schemi, abitudini e certezze
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