Momentaneamente sospesa!
~Ogni volta Taehyung fuggiva dalle sue stanze. Partendo dal più remoto degli abissi dell'inferno, risaliva a suon di scontri e sgozzamenti fino al Tartaro, dove lei lo spettava ogni singolo giorno, e come ogni singolo giorno metteva fine alla sua fuga togliendogli la vita. Di conseguenza risorgeva nel fiume cremisi delle anime, che lo risputava al suo punto di partenza. Questo lo costringeva a riprovare e riprovare, nonostante tutti i fallimenti accumulati. Quanti erano anni ormai che si conoscevano? O meglio che lo ammazzava? Eppure ogni volta le tremavano le gambe nell'incrociare quello sguardo orgoglioso e carico di fermezza. Taehyung nemmeno oggi si sarebbe arreso~
Breve long: Reader X Kim Taehyung, ambientata nell'inferno. Lei una succube, lui il suo signore figlio di Ade stesso, con un obbiettivo ben preciso che vi lascio scoprire.
Ci saranno scene smut, linguaggio volgare e contenuti per soli adulti, dopotutto siamo all'inferno no?
L'idea di base è tratta dal videogioco omonimo, tuttavia si andranno a toccare temi completamente diversi.
Buona lettura!! Lasciate una stellina o un commento se è di vostro gradimento 👉🏻👈🏻🥺
Ci tengo infine a precisare, che nelle mie storie gli Idol fanno solo da presta-volto, quindi per favore vi chiedo di scindere la fantasia dalla realtà, perché non ho nessuna intenzione di mancargli di rispetto❤️
Eterocromia. Ecco la cosa che mi ha distinta da sempre.
Quei bisbigli dei bambini appena passi che ti definiscono una "strega" o una "fata" oppure i rifiuti dei ragazzi perchè "i tuoi occhi mi fanno paura".
Si passa la vita a cercare un'equilibrio ed io perdo già in partenza: un occhio verde e un occhio azzurro.
Nonna ha sempre detto che è stato un segno del destino, un segno che io alle regole non ci sarei mai stata. Mi fanno sentire in trappola, bloccata e imprigionata. Ho bisogno di fare tutto a modo mio e di ascoltare solo me stessa. Io mi do le regole. Io decido.
Questa è stata la mia filosofia di vita per tanto tempo, prima che la gente cominciasse a sbattermi porte in faccia dandomi della viziata.
Quando la scuola ha cominciato a chiamare nonna per il comportamento ho capito che era il momento di mettermi dei paletti e di trovare un equilibrio tra ciò che era giusto e ciò che era sbagliato.
Gli occhi però sono l'unica cosa che resta ancora come prima. L'unica cosa che un equilibrio non lo troverà mai. Ed è bello così.