Quando Simone stava con Manuel, stava bene. Non importava dove, se sdraiati a terra in un garage lercio o seduti su un muretto davanti scuola. Non importava quando, se la notte dopo una giornata che aveva fatto schifo o se la mattina presto, quando la giornata da schifo doveva ancora iniziare. Non importava cosa facevano, se girare in motorino sempre in due o se girare qualche canna e fumarla schiena contro schiena. Non importava il luogo, l'orario o il motivo, quando stavano insieme tutto il resto si annullava.
Non esisteva più Dante, il papà-professore, non esisteva più Laura, l'ex ragazza di Simone, né tantomeno Chicca, l'ex ragazza di Manuel, o Alice, la fiamma più grande di Manuel che faceva ribollire il sangue nelle vene dell'altro ragazzo dalla gelosia. Non esistevano più i casini con quelli delle macchine, non esisteva più la scuola, gli altri amici, gli altri compagni. Entravano in questo universo parallelo in cui c'erano solo loro due, lo spazio e il tempo.
Ispirata alla serie tv "Un professore" della Rai.
La storia non segue la trama originale.
"Simone, lentamente, si voltò e quando i loro occhi si incrociarono entrambi ebbero flashback di luci rosse in un bagno, di mani e corpi intrecciati e di lingue su pezzi di pelle scottante.
Simone deglutì a fatica mentre l'altro gli riservò un sorriso malizioso. [...] Non poteva crederci che il ragazzo con cui aveva fatto sesso la notte scorsa fosse proprio il figlio della compagna di suo padre.
Quella festa pullulava di gente ed era stato proprio con lui."