Nelle guerre in Germania, l'imperatore Sua Altezza Imperiale Quinto Caio Augusto Ottavio II, narra le campagne di guerra (sia drammatiche che decisive per il destino dell'Italia imperiale sotto la Legislatura XIII della IVAPO), itinerari e spedizioni pericolose ma coraggiose, in territori nei quali vige lo spirito di combattimento dei barbari, di popolazioni tutt'ora, su un simulatore politico, dallo stesso protagonista (S.A.I.) considerate "primitive e scarsamente istruite alla politica". Traendo spunto da Giulio Cesare nel de bello gallico, Ottaviano Augusto II ritrae nel mezzo compimento delle gesta, fra i suoi uomini ed il suo esercito, il proprio genio nel gestire la politica e contemporaneamente le campagne di guerra, che tutt'oggi, se pur finito il progetto IVAPO, incutono timore agli allora nemici.
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