Era estate, lei con la musica nelle orecchie, lui che passeggiava guardandola insistentemente. Finché poi lui si avvicinò a lei, senza dire niente, si accese una sigaretta e giocherellò con l'accendino per un pò. Lei estremamente fragile fissava con insistenza le sue dita che giocherellavano con l'accendino, e la sua espressione, così forte, e le sue labbra, così carnose, morsicchiate nervosamente. Era così bello lui, che la lasciò a pensare, tanto che i problemi e la frenesia del mondo per un attimo scomparvero. Di colpo però, smise di giocare, ripose l'accendino nella tasca, si voltò verso di lei e delicatamente le prese la mano intrecciando le dita fra le sue. Lei era così timida, il suo sorriso, dio il suo sorriso era di quelli che ne avevano passate tante, ma i suoi occhi verdi erano di chi aveva fatto la guerra, di chi aveva attraversato la bufera, eppure erano così pieni di voglia di vivere. Ma a lui, a lui non importava, l'accarezzò dolcemente e la baciò!
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