"Mi dispiace" mi disse lui senza neanche guardarmi in faccia. Sentivo le sue mani, grandi e forti, le stesse mani che la notte prima mi avevano accarezzato la schiena finche non avevo lasciato che fosse il sonno a cullarmi, stringermi i fianchi mentre mi sollevava da terra, e poi non le sentii più. L'impatto violento dell'acqua contro il mio corpo mi stordii per qualche secondo, il peso della bisaccia mi trascinava con sé nel buio degli abissi, mentre l'acqua salata mi bruciava i polmoni, e io non vedevo l'ora che l'oceano mi inghiottisse.