Soffrire....quello ormai era il loro destino. Può una sola persona provare cotanto dolore? Una memoria millenaria ed una straziata e manipolata da mani altrui eppure, entrambe, destinate ad amarsi.
Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne la miseria.
Dal testo
<"Amor, c'ha nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancora non m'abbandona"
Ripeté quella terzina, tanto agognata, tanto dolente, tanto vivida da bruciarli nel più profondo io, nascosto da tutti, imprigionato in una gabbia fermata da lucchetti di cui nessuno possedeva una chiave...non consciamente almeno.>