Dal testo: Aveva dato alle sue piante nomi di donne: grande amante della scultura, era convinto che nella roccia le forme femminili risultassero ancora più aggraziate, e la candida pelle acquisisse maggior lucentezza nel marmo. Aspettava il giorno in cui avrebbe imparato a lavorare la pietra facendo onore ai grandi maestri Bernini e Canova, così da modellare forme tanto belle, e battezzarle con i nomi delle sue piantine. Erano infatti le sue muse, la sua fonte di ispirazione. Ma sfortunatamente per lui, era abile con i carboncini e con l'olio, non con l'argilla.