Katsuki aveva capito che nel giro di tre fottuti secondi sarebbe morto.
Cioè letteralmente - letteralmente morto.
La sua vita sarebbe fottutamente finita.
Per lo meno si sarebbe aspettato una grande esplosione, un qualcosa di travolgente, un incidente aereo, un disastro ferroviario, quelle cose che sì, rimanevano impresse a cera lacca nella storia e nella memoria collettiva. Decisamente non si aspettava che sarebbe morto in casa, nella sua fottuta cucina, in una stupidissima mattinata di sole autunnale.
Katsuki avrebbe voluto i fuochi d'artificio, cazzo, granate che piombavano dal cielo, AK47 che mitragliavano sulla fottuta folla. Ma decisamente non questo.
Puff.
Una piccola implosione.
Una sorta di auto-detonazione istantanea.
Esploso solo su sé stesso, come il più grande degli stronzi, e del suo corpo non ne sarebbe rimasta più traccia. Se non sui mobili bianchi della sua ex - doveva considerarla ormai ex (?) - cucina. Ed auguri al suo vecchio bastardo a pulire quel merdoso macello di sangue e merda.
"Che cazzo hai detto, vecchio?"
Masaru inspirò una pesante boccata di ossigeno dal naso. "Ho detto che, questa casa, si farà un po' più affollata d'ora in poi."
Blanca Hernandez, figlia dell'allenatore del Barcellona, dopo un momento doloroso della sua vita,si trasferisce per un periodo di tempo dal padre.
Pur essendo contraria, Blanca sarà costretta a passare gran parte del suo tempo con i ragazzi allenati da suo padre.
Dopo la sua ultima esperienza amorosa con un calciatore, lei è convintissima di dover stare lontana da quel mondo e da tutti quei ragazzi...non importa quanto belli siano.
Chi avrebbe mai potuto dire che un semplice ragazzo arrogante, che rappresenta tutto ciò che Blanca odia, potesse farle cambiare idea?