Marinette, Mi manca pronunciare il tuo nome sai? A volte l'ho pensato, trascinato dai ricordi del nostro primo incontro, a volte mi è capitato di sussurrarlo allo stelle in una notte particolarmente limpida, sperando riuscissero a connetterci; altre volte invece ho cercato di dimenticarlo, di fare finta che non esistesse e mi davo dello stupido perché non riuscivo a farlo. Ho sempre saputo come sarebbero andate le cose, noi eravamo come un re e un fa# suonati insieme, due note che si accarezzano a vicenda, che si sostengono l'un l'altro. Una perfetta armonia nello spartito sbagliato, perché nel tuo non esistono diesis e io sono destinato a non esserci.