Miriam a 10 anni aveva già le idee chiare: voleva diventare una pallavolista. Per lei la pallavolo è sempre stata l'unica certezza, l'unica cosa di cui si poteva fidare. Era appassionata, innamorata. Dedicava tutti i suoi pensieri allo sport, pensieri belli e brutti. Brutti perché quando finiva un allenamento non andato come sperava si chiudeva in camera e piangeva, si sentiva sola, trascurata dal mondo intero, però con il suo carattere forte riusciva a riprendersi senza far vedere le sue emozioni a nessuno. È un percorso che ripeterebbe all'infinito perché per lei la pallavolo non è solo uno sport, ma è l'unico pensiero che le occupa la mente, l'unico vero motivo che la spinge a respirare ogni giorno anche se purtroppo questa storia non avrà un lieto fine. C'è anche un'altra persona a cui darebbe tutto ciò che è suo, compresa la vita... Questa è una storia vera, la mia storia.
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