Amo considerare Pirandello come un padre e un maestro. L'infinito talento di questo autore si dimostra principalmente nel rappresentare vividamente i personaggi, nel loro quotidiano affannarsi tra morale, sogni e lotte. Il mondo diviene teatro di attori che vivono diverse parti, una su un palcoscenico sociale sorretto da modi e comportamenti "rispettabili", l'altra nel retroscena, luogo figurato in cui è possibile, almeno in parte, spogliarsi dalle vesti socio-culturali, dalle "maschere", per manifestare le più profonde vicissitudini dell'uomo. In questa sede mi permetto, indebitamente, di pubblicare due fra le "Novelle per un anno" che più mi hanno segnato: "Di sera, un geranio", sottile, deliziosa, fine descrizione del trapasso; "La carriola", smascheramento e libertà dell'umano nel retroscena sociale. Edizione di riferimento Luigi Pirandello Novelle per un anno, a cura di Mario Costanzo, Premessa di Giovanni Macchia, I Meridiani vol. III, Arnoldo Mondadori editore, Milano1990