«Ancora tu!» sbottò Yoongi, ora sapeva almeno il suo nome, con il dito indice fieramente puntato contro il petto di Jimin, mentre questo lo guardava con lo sgomento nello sguardo e la voglia di scappare a gambe levate da quel posto.
Tutti i presenti si zittirono, la musica del locale sembrò scomparire mentre i due ragazzi rimasti in piedi si osservavano come se fossero due animali nella prima fase della loro conoscenza.
«Eh già, proprio io. Piacere, Jimin», con sguardo sfuggente e una mano a grattarsi la nuca a disagio, Jimin allungò l'altra mano verso l'altro con la speranza che gliela stringesse per potersi almeno presentare come due persone civili.
Yoongi, represse un'occhiata omicida verso il suo migliore amico, conscio del fatto che una volta tornati nel loro appartamento, sicuramente, avrebbe giocato a fare Picasso con la sua faccia, e tornò con lo sguardo verso il biondino. Dio, già non lo sopportava, e pensare che avrebbe dovuto fare amicizia con lui perché secondo il suo migliore amico "sicuramente ti piacerà, schizzinoso come sei!". Al diavolo, pensò Yoongi, mentre sbuffava e senza rivolgere ulteriori attenzioni all'altro, si voltò per tornare a sedersi sul divanetto dove precedentemente stava stravaccato.
«Bene! Sembra che già tu gli piaccia!» intervenne così Hoseok, rivolgendosi ad uno scioccato e imbalsamato Jimin, avvolgendo un braccio intorno al suo collo e sorridendogli con entusiasmo nello sguardo.
Tsk, pensò Jimin, come no.
Medea e Hector, sorella di Marc Guiu migliore amico di lui, si odiano fin da bambini per qualche strano motivo.
Lei, una ballerina. Ballare per lei è tutto, una forma di espressione che la immerge in un mondo tutto suo.
Marc costringerà Hector ad andare con lui per vedere un saggio della sorella. Da quella sera la vita di Medea diventerà un incubo, qualcosa la farà completamente andare a pezzi, facendola scivolare nel baratro del suo più grande incubo.
Anche ad Hector accadrà la stessa cosa, due mondi che condivideranno la medesima brutale esperienza.
Hector e Medea, due giovani che impareranno a capire di non essere poi così tanto diversi.