Nella vita di Clarissa c'è un prima, e un dopo.
Nel prima, è una bambina di 12 anni, cresciuta veloce, nella periferia Bolognese.
Nel prima non ha idea di chi sia suo padre, ma conosce bene la violenza rabbiosa di sua madre. Conosce presto la droga, l'amore puro di giorno, quello sporco di notte.
Conosce presto come si cresce, il mondo dei grandi.
Non è fantasia e Clarissa non ha poteri magici, tranne uno: il corpo, arma seduttiva e di distruzione.
Nel mondo dei grandi si innamora presto, e Francesco ha solo pochi anni in più di lei. E Francesco la ama, da impazzire. Un'amore folle, che per lui si trasformerà ben presto in ossessione: per l'ordine, per i maglioni e i libri disposti per gradazione di colorazione, per contare fino a 13 quando si sveglia, quando spegne le luci, per il fornello che controlla 4 volte se è spento, quando Clarissa se ne va per sempre.
A dominare sulla vita di entrambi, e a macchiare per sempre la vita di uno e dell'altra c'è Antonio, il padre di lui, milionario e truffatore, seduttore e lupo.
Antonio non ha scrupoli, non ha freni. Macchierà indelebilmente il loro amore con la peggiore delle crudeltà, e anche la loro vita.
Perché le vite di Clarissa e Francesco attraverseranno 17 anni di silenzio, dove crescerà la paura, ma anche un bambino che ha perduto l'innocenza ancora prima di essere concepito e questo legherà i protagonisti per sempre.
Dopo 17 anni muti Francesco si siederà davanti alla tomba di lei: Clarissa Davolio, 1987-1999.
Una data, e una taglia sulla testa altissima.
Un figlio illegittimo, lo stesso sangue sporco.
Dopo 17 anni un'altra vita che si snoda insieme a quella di Francesco, e di un alterego che sputafuoco.
"Ma io me lo ripetevo sempre, anche se avevo paura: col cazzo che muori Clarissa, col cazzo. Così, fino all'ultimo respiro. Sputando fuoco".