Giovanni Pietro Damian è da sempre considerato un ragazzo dal quale stare lontani.
Non è mai stato controllato, tuttavia l'aggressività che ha liberato dopo quello che è successo, è aumentata spaventosamente, a tal punto, da essere considerato un vero e proprio pericolo per la scuola.
Quel ragazzo, dagli occhi di ghiaccio e dai capelli costantemente in disordine, alcuni lo definiscono addirittura un caso perso, ma a soli diciassette anni, davvero lo si può già condannare a vita, per un solo sbaglio?
Giulia Stabile, una ragazza dolce, fin troppo, per un
mondo spietato, non avrebbe mai pensato
che quella nuova città dove si sarebbe trasferita a causa del lavoro del padre, avrebbe segnato l'inizio di un qualcosa di così importante e di addirittura di così impossibile da comprendere per la sua innocenza.
Ma ci si può davvero lasciare andare all'amore quando tutti intorno a te, cercano di impedirtelo?
✨✨✨✨
Storia totalmente frutto dell'immaginazione.
(Alcune scene e alcuni dialoghi sono presi spunto da un'altra storia presente qua su wattpad... ma rispetto ad essa, nonostante l'inizio molto simile, il finale e una parte dello svolgimento sarà completamente differente)
"Uno novembre.
Ore zero quattro e sette di mattina.
Il soggetto è esausto, sembra delirante.
Si muove con lentezza nell'ombra, non reagisce agli stimoli.
I muscoli fanno scatti improvvisi e i farmaci non funzionano.
È un topo da laboratorio, gira e rigira nella sua ruota.
Non riesce a fermarsi, farnetica e fatica a stare dietro ai suoi pensieri.
E a quello che gli viene detto.
Quando chiude gli occhi, non percepisce la realtà, il suo respiro si intensifica e l'affanno diventa tale da non permettergli di riaprirli se non nel buio più totale.
Nella sua testa si ripete solo un'immagine: lei, con la pelle di luna e i capelli di sole.
Nuda tra le sue braccia.
Il soggetto sono io.
E non so più dove ho messo la testa."