«Dimmi il tuo nome.» «Simone. [ .. ] Dimmi il tuo.» «No.» «Perché?» Nessuna risposta. Non ottenne un nome e neppure una motivazione. Solo una mano a prendere la sua e il corpo dello sconosciuto a staccarsi dal suo, portandolo quasi a sporgersi in avanti per riaverlo. Poi gli occhi incontrarono di nuovo i suoi e la scintilla d'impertinenza nelle sue iridi lo invitò, con un gesto accennato del capo, a seguirlo tra la folla. O dove Simone Balestra è fin troppo ingenuo e Manuel Ferro fin troppo scaltro e la vita si diverte nel farli incontrare cento volte e un'altra aggiuntiva