Story cover for Regionale 25133 by SimoneFrank
Regionale 25133
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Complete, First published Jun 08, 2022
Era bellissima, probabilmente la cosa più bella che avesse avuto modo di vedere negli ultimi mesi. La ragazza alzò la mano, in un gesto di scuse e si posizionò di nuovo accanto a lui. La osservava furtivamente con la coda dell'occhio, cercando di catturarne ogni dettaglio senza farsi notare. I suoi occhi, verdi muschio come se avessero guardato per troppo tempo la natura, sbattevano, con le palpebre che si adagiavano e rimanevano socchiuse per qualche istante, riaprendosi poi e puntando le iridi in un punto casuale del vagone. Con la testa appoggiata alla parete approfittava del viaggio per concedersi un ultimo momento di riposo prima del lavoro. Non riusciva a smettere di guardarla, cercando di catturarne ogni minima contorsione dei muscoli del viso per inserirli nella cornice di una fotografia da imprimere nella pellicola della memoria, sfruttando quel momento unico che il caso gli aveva donato con la volontà di renderlo eterno. I capelli rossi le oscillavano ad ogni movimento del treno, fluttuavano nell'aria come alghe abbandonate alle onde, stirate dai tiepidi raggi  proveniente dal finestrino che penetravano nelle fibre e brillavano, come il sole tra le foglie d'autunno.
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#35innamoramento
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Lia camminava lungo il corridoio della scuola con il passo silenzioso e deciso di chi sa di non voler attirare l'attenzione, ma finisce comunque per farlo. I capelli arancioni, raccolti in uno chignon disordinato da cui sfuggivano due ciocche ribelli, incorniciavano il viso a diamante punteggiato da leggere lentiggini. I suoi occhi verdi, grandi e attenti, sembravano scrutare il mondo con una curiosità prudente, come se si aspettassero sempre di essere deluse eppure sperassero ancora. Indossava jeans a vita alta che le delineavano i fianchi morbidi, una camicia bianca infilata con cura e una giacca blu scuro con le maniche arrotolate fino ai gomiti. Tutto in lei parlava di compostezza e ordine, ma anche di una femminilità che non sapeva di possedere davvero. Non era la più appariscente, né la più magra o provocante, ma aveva una bellezza sincera, fatta di sguardi intensi e piccoli gesti: il modo in cui si passava il pollice sulle labbra quando era nervosa, o come si fermava a sistemarsi i capelli anche quando nessuno la guardava. Quella mattina, con il sole che filtrava dalle finestre alte e le voci che rimbombavano attorno, sembrava ancora più luminosa. Eppure, Lia si sentiva invisibile. Invisibile ai ragazzi che le chiedevano gli appunti, alle ragazze che la fissavano come se non appartenesse a quel mondo, e a se stessa... fino a quando uno sguardo, grigio e profondo come la tempesta, la colpì da lontano. Dylan. Ma questa è un'altra storia. O forse, è l'inizio di tutto.
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Angelo azzurro. by emotjon
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questa storia è il seguito di "Aracnide e acrilico", si consiglia di leggerla per prima, per capire meglio la situazione :) *** Una risata divertita riempì l'aria all'improvviso, seguita da un'altra più profonda ma allo stesso tempo più bassa, come fosse attutita da qualcosa. Le treccine che quasi le riempivano la testa andavano dal celeste - che in realtà era tanto chiaro da sembrare bianco - al blu notte che era tanto scuro da apparire quasi nero. Quasi nero, come i suoi occhi; con quelle ciglia lunghissime che quando le abbassava quasi sfioravano gli zigomi e la riga di eyeliner sbavato dalla notte precedente che le rendeva lo sguardo già scuro ancora più magnetico, sensuale, profondo; con quelle iridi, ora nascoste dalle palpebre, in cui sembrava di vederci il mare anche se erano colorate coi pigmenti della terra e delle cortecce degli alberi. Aveva gli occhi chiusi e rideva come riusciva a fare solo in quei momenti, solo con lui, Anna. Teneva le palpebre abbassate per evitare di guardare nei suoi occhi e sciogliersi completamente - anche se sapeva che sarebbe successo ugualmente, senza bisogno di vedere i suoi occhi castani con quelle dannate pagliuzze dorate, senza bisogno di ammirare il velo di barba che gli ricopriva le guance, senza alcun bisogno di osservare le sue labbra con gli occhi che le brillavano come illuminati da una stella che però in quel momento non c'era. Bastava immaginare, in realtà, e si sarebbe sciolta su se stessa come se niente fosse. Sentiva le ciglia di Luca - lunghe quasi quanto le proprie - sfiorarle delicatamente la guance, mentre invece quelle labbra che tanto non cessava di immaginare rimanevano a distanza, senza toccarla ma lasciando la propria scia col respiro che sapeva di fumo di sigarette e di RedBull. «Ce l'hai ancora con me, principessa?». «Ce l'ho sempre con te, amore». *** 11150 parole.
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66 parts Complete
(CONCLUSA) Questo libro parla di una storia, e a me piace pensare che sia vera. Una come tante. Una tra un milione. Questo libro parla di una storia, una storia di sogni. Loro sono i veri protagonisti, qui. Quelli che danno alla vita un senso, che ti ricordano perché fatichi ogni giorno. Quelli che riempiono le tue giornate di determinazione e passione. Ma i sogni hanno un rivale. Quale? Semplice. L'amore. E non l'amore per le nostre passioni. L'amore per una persona. Quella che piomba nella tua vita nel momento sbagliato ma quella che, allo stesso tempo, sai essere l'unica. Lei è quella giusta per te. Lei è quella giusta perché, come te, ha un sogno. E tu per lei, come lei per te, diventi l'ostacolo. Dalla storia: "Poso le labbra tra i suoi capelli, mormorando: "Mi hai lasciato vincere". Ho bisogno di dirlo ad alta voce perché mi sembra così surreale. È successo davvero e dopo tanto buio, finalmente è tornata tra le mie braccia con tutta la luce di cui avevo bisogno, amandomi anche più di prima. "Sì" dice, alzando il viso su di me. "Penso che questo genere di sconfitta sia tra le migliori. Anzi, ne sono sicura perché l'unica volta che ho vinto io è finita davvero male." Ridacchio appena, annuendo, perché tutti i problemi che c'erano prima tra di noi, adesso mi sembrano ridicoli. "Perciò, James" aggiunge, con un sospiro. "Non lasciarmi vincere mai più". " ©Ideata dalla mia migliore amica, @CWColumbine726. Vi basti sapere che lei è una delle persone che ammiro di più. Adoro questa storia, perché è nata dalla sua mente. Io sono solo quella che la trascrive nero su bianco. Forse non sono nemmeno all'altezza, eppure lei si è fidata di me. © copertina: MC_Peregrine. L'ho scattata io, qualche anno fa, quando sono salita sulla Torre Eiffel. Anche l'edit l'ho fatto da sola, vi chiedo quindi di non appropiarvene.
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