Ho scritto questa poesia vedendo la foto di un manicomio. Ho sentito, come se fossi io in quella stanza. Una stanza grande, sporca con una finestra enorme aperta su un cortile chiuso. La foto ritraeva una stanza vuota, spoglia di mobili o arredo, sporca negli angoli, come i vetri della finestra, eppure io ho sentito il pianto di una donna che in un angolo della stanza si dondola, strappa i suoi capelli unti e sbatte la sua testa e il corpo in un movimento ipnotico, cantando quasi una cantilena. La donna è in un abisso interiore, è sola, sporca e infreddolita ma i suoi bisogni fisici non hanno più molta importanza, perché lei è persa in un vortice interiore, nero come l'abisso e non ha il coraggio di guardare fuori dalla finestra aperta. Il cortile rappresenta la salvezza, il mondo la voglia di guardare fuori se stessa, ma la donna non ha né la forza né la voglia di guardare oltre.
In copertina un mio quadro, presente anche sulla mia pagina instagram @maviartist
https://www.instagram.com/maviartist
Una raccolta di pensieri, che attraversano diversi sentimenti, in particolare quelli causati dall'amore in tutte le sue forme.
Pensieri che tentano di essere poesie, in continua evoluzione.