Quel giorno cambiò tutto, non so ancora se in meglio o in peggio. L’unica cosa che so’ è che lui entrò nella mia vita, più correttamente dalla finestra della mia stanza. "Siete pronti? I giochi stanno per avere inizio." La verità ha mille facce, sicura di conoscerle tutte? DAL CAPITOLO 11 Presi il suo volto tra le mani e ricongiunsi le nostre labbra, mentre le nostre lingue si intrecciavano e la sua mano percorreva tutto il mio profilo. Mi morse le labbra fino a farle sanguinare, non mi lamentai, guardai solo i suoi occhi che mi fissavano mentre con la lingua andava a raccogliere le piccole gocce scarlatte che si erano andate a formare. Avrei dovuto trovarlo terrificante, invece lo trovavo sensuale e un senso di possesso prese posto dentro di me. Il mio sangue era dentro di lui come un marchio, lo stesso che lui aveva imposto a me il primo momento in cui era entrato a far parte della mia vita; come un fulmine a ciel sereno. Perchè lui era questo, una tempesta che aveva fatto breccia nella mia falsa tranquillità sconvolgendo tutto ciò che pensavo di volere e desiderare, facendomi capire che non avevo niente perchè nessuno oggeto, nessun altro poteva rimpiazzare lui. Di cui sentivo la mancanza, e di cui una parte di me sconosciuta avrebbe sempre sentito la mancanza, lasciandomi un gusto amaro in bocca per tutte le cose belle che sarebbero succese. Amaro perchè non sarebbero state accompagnate dalla sua presenza, dalla sue braccia avvolte intorno a me e dalle sue labbra sulle mie.