"Ciao" dice semplicemente, con una voce bassa e suadente, che a Simone ricorda, in una sinestesia sorprendentemente vivida, il tocco del velluto. Non sta sorridendo, ma il suo tono è gentile. Simone risponde al saluto e chiede "tu sei il ragazzo delle poesie, giusto?", sentendosi un po' stupido per quella definizione che ora gli appare infantile. Un angolo della bocca del suo interlocutore si solleva, in un sorriso divertito. "Sì, sono io."