Questa è una biografia dai toni crudi, diretti. Non ci sono fatine buone, ne principi azzurri. Esiste invece una bambina che inizia troppo presto a conoscere la solitudine: cresce per 10 anni in un orfanotrofio lager italiano degli anni ottanta, viene adottata durante la sua adolescenza, ma ben presto scopre che non si tratta di una "vera adozione". Cosa accade ad una persona fragile e che non conosce la normalità in questi casi? Accade che si aggrappa al primo che passa che gli racconta "la favola della famiglia del mulino bianco", così cade in un matrimonio disfunzionale fatto di violenza psicologica e fisica. Affronta da sola il suo diventare madre e solo in questa condizione trova il coraggio di fuggire via per poi ricominciare coi suoi figli una nuova vita.