Tony Speranza, a trentanove anni, ha poche certezze e un forte dubbio: non è un cervello rimpatriato dopo tanti anni all'estero bensì un "reduce" incapace di riadattarsi alla vita di provincia, è magari naïf e poco responsabile ma non ha la sindrome da Peter Pan, rispetto all'italiano medio è colto per aver "fatto il liceo classico", sostiene di aver superato tutti i gradi di elaborazione del lutto per la morte del padre e si domanda se ci sia una qualche forma di vita accettabile dai quarant'anni in poi. Spia le coppiette appartate nella campagna, solo e critico verso questa provincia del Sud che non è certo l'Europa. La madre vuole vederlo sistemato al "paesello" e gli trova persino un lavoro ma lui, da sognatore incallito e anima picaresca, pensa ancora di fare lo scrittore. Un segno inatteso lo spinge a mollare l'impiego e parte così per Roma alla ricerca di successo e fama sperando poi di arrivare a un grande editore. Perché, oggi, per fare lo scrittore bisogna essere famosi...
Riuscirà, nella Capitale, a trovare la gloria?
Saprà districarsi in quella giungla di personaggi al limite della realtà di cui ormai è infarcita la nostra Italia?
Mentre impazzano le notizie su una presunta morte di Diego Armando Maradona, Tony Speranza vuole in tutti i modi dire la sua...
...Come Maradona col pallone...Tony Speranza non lo frega nessuno!
Nella Verona più oscura, dominata da segreti e rivalità famigliari, Giulia Fini, una giovane donna dalll spirito ribelle e dall'indole fiera, si trova improvvisamente trascinata in un gioco di potere. Una sera, per caso, si scontra con Filippo Guerra, un uomo enigmatico e affascinante, noto per essere il temuto boss di un'organizzazione criminale che governa la città con un pugno di ferro.
Filippo è un uomo dal fascino pericoloso, gli occhi di un blu intenso che sembrano scrutare l'anima, e un'aura di potere che Giulia trova irresistibile.