Boschi dell'Italia meridionale. A spanne e braccia, gli stessi anni in cui Roma veniva fondata. Queste le coordinate di spazio e tempo. I Lucani sono un popolo di guerrieri feroci che abita la terra compresa tra il fiume Bradano e le coste del Tirreno, le valli del Sannio e il fiume Lao. Ogni villaggio ha un Signore che governa sul popolo, un Vecchio che indovina nelle stelle e nei fumi dei bracieri il volere di coloro che governano le sorti del creato e Padri e Giovani in armi pronti a difendere la loro gente. I Lucani hanno dei maggiori: Cerere e Mamerte, madre generatrice e fabbro guerriero. I Lucani hanno nemici: i Sanniti e gli Irpini, nel fondo del bosco, gli Appuli e i Peuceti - li chiamano caprai - verso l'altro mare, l'Adriatico. I Tarantini, mezzi greci e mezzi italici, oltre la foresta e le piane. Da uno dei villaggi, da Bantia, ai confini con le terre nemiche, comincia una storia che nessuno ha voluto narrare. Una storia di sangue, gloria ed empietà, scritta ben prima che Roma conoscesse la gloria. La storia di una stirpe di guerrieri e degli dei che li hanno messi su un trono. Vurro dei Lucani è il primo volume di una saga di low-fantasy mediterraneo. Se avete bisogno di generi ben precisi, è un grimdark con ambientazione pre-romanica (se preferite, sandalpunk, come dicono quelli che ne sanno di sottogeneri). Niente paladini senza macchia, solo anti-eroi abbastanza detestabili. Niente magia salvifica, solo superstizione e terrore. Nessun Dio giusto, solo demonie capricciose e perverse. Nessun perdono, nessuna pietà, solo cieco tormento. Vurro dei Lucani è un'opera adatta esclusivamente ad un pubblico MATURO e CONSAPEVOLE.
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