Non riuscì a ribattere, la sua bocca rimase semiaperta, ed Edward non riusciva a staccare lo sguardo da quel viso angelico, da quelle labbra rosse che imploravano di essere baciate. Non potè trattenersi, gli fu impossibile, annullò la distanza fra i loro corpi e la baciò, Juliet, dapprima rigida, si sciolse fra le sue braccia, aggrappandosi poi alle sue spalle. Juliet non aveva mai cercato il vero amore, in realtà sospettava che mai l'avrebbe trovato: era una cosa così rara dopotutto, e anche se tutti i suoi familiari si erano sposati inseguendo la pura felicità, continuava a rammentare come loro fossero solo l'eccezione e non la regola. Le sarebbe bastato trovare un marito quantomeno accettabile, possibilmente che non la trattasse come un soprammobile per abbellire uno dei salotti di casa. Sapeva però che quello sarebbe stato il suo insulso futuro, ed era ormai rassegnata al quel destino: non avrebbe mai potuto spiegare le ali e volare via libera, inseguendo il suo desiderio d'avventura in una terra lontana e mistica. L'amore però nasce anche nel silenzio di una tranquilla nottata primaverile, con stelle a cui affidare i propri sogni e fiori dai petali bianchi pronti a custodire segreti sussurrati a fior di labbra. |Primo volume della saga Carter|
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