Fuggita. Se fosse rimasta, la sua età ancora innocente in una Palermo degli anni Venti sarebbe stata macchiata dalla violenza. Sola. Quando incontra un uomo dagli occhi sprofondati e color nocciola, non può evitare di seguirlo: lui conosce il Teatro, ciò a cui lei aspira segretamente. Eppure, nonostante la sua ammirazione, il palcoscenico non risponderà al suo richiamo. Non finché lei non sarà davvero pronta a fare sentire al mondo la sua voce, a fare risplendere la sua luce. Luce che giungerà fino a un punto in ombra, su nelle gallerie. Fino agli occhi attenti di colui che è lì per lei. ETra le tende color cremisi del sipario e l'oro del suo vestito, tra l'eterna nostalgia e gli orrori della guerra, dell'uomo. Tra occhi dal colore indistinguibile e giochi d'ombra: qui, è Evereth. "Di lacrime, sorrisi ed applausi: di questo era stata la mia vita."