-Kimberly, resisti. Non mollare.
La voce di Anastasia riusciva sempre a tranquillizzarmi.
Mi girava forte la testa, non riuscivo a vedere nulla. Mi faceva molto male lo stomaco, e mi bruciavano i polsi.
Poi più niente, buio.
Tre ore dopo quel terribile momento di dolore, mi svegliai in un letto bianco. Le tende appese alla finestra alla mia sinistra erano bianche, le pareti erano bianche, i pochi mobili erano bianchi. Tutto era bianco, e a me il bianco non piaceva. Non era la prima volta che stavo lì. Non era la prima volta che provavo tanto male, ma sembrava più doloroso del solito. Ma a me piaceva, mi faceva stare bene.
Qualche istante dopo entrò un'infermiera -vestita di bianco-, si sedette sulla sedia affianco al mio letto e si schiarì la voce.
-Che succede Kimberly? Non è possibile che tu sia venuta qui sette volte in un mese, per lo stesso motivo, solo perché ti senti esclusa dalla società. Che altro c'è?
-N-niente, Jenny. E' solo abitudine.
-Oh no, non credo proprio. Raccontami tutto, coraggio.
Feci un profondo respiro, piuttosto lungo. E cominciai.
Luna Tyler è la classica ragazza modello: ottima figlia, ottima studentessa e ottima rappresentante d'istituto. Tuttavia, nessuno è perfetto, e il suo passato sembra divorarla all'interno.
La sera dell'Homecoming, si scontra con Mark Collins, un ex studente ribelle e stacanovista che a causa delle sue continue bravate è stato espulso dalla scuola.
Ma Mark doveva ancora capire che Luna era la ragazza per la quale, da lì a poco, avrebbe perso la testa, e Luna non aveva ancora capito che sarebbe stato proprio Mark a tirarla fuori da quell'incubo che stava vivendo.
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{ il libro è stato completamente scritto da me, ma potresti imbatterti in alcune frasi o citazioni prese da film, libri e serie tv come da riferimento }
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