Caro Carlo,
probabilmente troverai questa lettera quando non potrai più parlarmi e mi dispiace lasciarti con un immenso dolore nel petto e nel cuore. Io ti amo e lo sai benissimo ma ho bisogno di dirti delle cose. Forse così mi avrai conosciuta molto di più. [...]
Cerco di fingere di essere una forte, una ragazza dura che non soffre, ma la verità è che sono sensibile. Sono fragile, sono debole. [...] Lo so, è colpa mia. E meriterei tutte le pene corporali di questo mondo, e mi viene un sorriso amaro quando penso che, quando ho realizzato che mi ero innamorata di te, tutto era così chiaro.
So benissimo che adesso è facile dirti tutte queste cose, ormai non sono più in diritto di dirtele, ma sto male e, più non ti dico tutto questo, più è peggio.
Non ho bisogno che il mondo mi ami, ho bisogno che mi ami tu.
Ti amo per quello che sei e per quello che sono stata con te.
So che vorresti urlare in questo momento, fallo, voglio sentirti da qualunque posto io sia.
Tua, Alice.
I tuoi occhi luminosi, New York
Piangeranno tante volte senza darti tregua
Sarò sempre la tua promessa, anche se in giro per il globo
Ho una lettera mega sempre dentro il portafogli
Lasciami correre al buio, che vedo anche infrarossi
Disegna quello che vuoi sul mio corpo, prendimi a morsi
I secondi sono nostri, anche se siamo cambiati
Forse è giusto così, non sai più di chi fidarti
Continuerei a parlarti ancora, ma ora sento di dover cambiare qualcosa
Provare a dirti che non sei più tu
Quella che voleva volare, tagliando nuvole e mare