«Chi suona non può morire», questo mi disse. «Tu sei una di noi». Sono due battute tra Marta, la giovane protagonista del racconto in cui svolge il compito di narratore, e Thomas, il vero eroe della storia, un tredicenne bello come un angelo, sfuggente ed enigmatico, condannato a un destino di morte. Il suo suicidio, inaspettato e ambiguo come se fosse accaduto per un tragico gioco, è un grido di dolore di tutta la gioventù che popola il racconto. Difficile da classificare per stile e genere nelle categorie della critica letteraria questo libro firmato con lo pseudonimo di Alvin M. dal giovane musicista di San Gavino Alberto Meloni (classe 1984). "Echi di squarciagola" è il suo primo romanzo, pocomeno di cento pagine che sono come dice il titolo un grido di una gioventù arrabbiata, perché privata di un presente e incerta di un futuro ancora ignoto a tutti. La storia, evidentemente autobiografica, si svolge in un ambiente provinciale e bigotto, dove uscire dagli schemi può avere conseguenze pesanti. Si snoda lungo il racconto di Marta (trasposizione al femminile dell'autore) ed è la confessione amara, malinconica, struggente del suo amore platonico per l'amico del cuore, il più giovane Thomas, un tredicenne "alternativo" perché diverso dai suoi coetanei. Un amore che Marta non riuscirà mai a svelare e di cui resterà solo un'indecifrabile amicizia. Attorno a loro gli amici e gli altri personaggi di quella provincia che tanto sa di Sardegna campidanese. Alberto Meloni è un musicista rock, suona il basso e ha militato in numerose band regionali fino ad arrivare con i Marvin Tripp. Il suo linguaggio è la musica, il rock appunto, che riesce a trasferire sulla carta con le parole. Molti i riferimenti a brani musicali e a musicisti simbolo della cultura giovanile degli anni Novanta. Per questo il libro piacerà alla sua generazione e a chi ama questa musica. Carlo Figari. L'unione Sarda.