Mi sveglio di soprassalto spalancando gli occhi e con il fiato mozzato in gola. Non è la prima volta e non sarà nemmeno l'ultima, e questa è l'unica reazione che ho quando mi sveglio dagli incubi. Respira Yelena. Faccio un respiro profondo senza però chiudere gli occhi e poi esalo lentamente. Mi sposto dal letto e mi sposto dalla camera al salotto. Fuori è in corso una tempesta ed io mi siedo sul divano guardando lo spettacolo che il cielo sta regalando questa notte. Tuoni, lampi, fulmini, vento, pioggia scrosciante... è un fenomeno che può affascinare e allo stesso tempo incutere timore. Un lampo illumina tutto il salotto ed io mi siedo sul divano tenendomi la testa tra le mani. In questo momento sono a Los Angeles ma vorrei solo essere a New York. Sono stanca di essere sola così come sono stanca di negarmi tante cose tra cui l'amicizia... o qualcosa di più. Ora potevo contare sull'aiuto delle altre vedove per liberare quelle rimaste sotto il controllo chimico, non dovevo più farlo da sola... e questo era qualcosa che Lerato continuava a dirmi, "Abbiamo già sofferto abbastanza e non per mano nostra... direi che è arrivato il momento dove anche noi riusciamo ad essere felice". Ma quella che mi è sempre rimasta impressa è stata "Ci hanno tolto del tempo per vivere, entrambe siamo state blippate e ne abbiamo perso altro... non credi sia ora di vivere?". Avvertenze: É una G!P... You don't like it, you don't read it, easy busy