Rose Weasley odia non riuscire a stare al passo con il suo nome. I Weasley sono importanti, una delle famiglie più prestigiose di cacciatori di vampiri di tutta Londra, e suo fratello Hugo ne è la prova. Lei invece odia quel fardello, la sua discendenza, e odia il fatto di non riuscire a incarnare ciò per cui è nata. Tutti sanno che è una debole, e tutti vorrebbero essere al suo posto perché convinti di poter fare meglio di lei. Tutti tranne Scorpius Malfoy. Lui e Albus scivolano tra i corridoi di Hogwarts come fantasmi, vedono tutti ma non guardano nessuno. Sono indifferenti alla voci che circolano tra gli studenti sul clan di vampiri della Foresta Proibita. A Scorpius non interessa sfidare i suoi coetanei a mettere piede in quel bosco e non gli interessa in alcun modo Rose Weasley e la sua anonima presenza. Tutto cambia la notte in cui Scorpius capisce che Rose non è trasparente e debole come tutti credono e che, al contrario, dovrebbe avere paura di lei... più di quanta lei ne abbia di lui. ~~~~~~~~~~~~~~ Tratto dal prologo: "No, io ero una Weasley. Era la mia eredità, la mia maledizione, e in qualche modo dovevo diventare capace di affrontarla. Fronteggiai zia Ginny e sollevai i pugni davanti al viso, prendendo a girarle attorno. Lei abbozzò un sorriso e portò una mano alla giarrettiera legata sulla coscia, sopra i pantaloni di pelle che le fasciavano le gambe sode e forti. Tirò fuori un piccolo stiletto di legno, grande quanto una lima per le unghie, e me lo lanciò. Lo afferrai al volo. Non ero forte ma avevo ottimi riflessi, utili nel Quidditch. -Impugnalo bene- mi ricordò Ginny, riprendendo a girarmi attorno. -E ora prova a prendermi. Mira al cuore, mi raccomando.- Sentivo addosso gli occhi di Hugo e dei miei genitori, ma non mi voltai. Dovevo vincere quello scontro a tutti i costi. Sarei diventata forte quanto una cacciatrice doveva essere. Forte più di un vampiro."