Un sorriso maledetto

"Mia madre soffriva di una forma grave di Alzheimer già da tempo, quando decidemmo di ricoverarla in clinica. Era un istituto di cura all'avanguardia, dotato di ogni tipo di comfort per i pazienti, nonché di uno staff medico composto da veri specialisti nel settore. Non avremmo mai immaginato che il nostro incubo sarebbe cominciato proprio lì.
Mesi dopo, decisi di provare a recuperare il rapporto con lei, ormai gravemente compromesso dall'avanzare insesorabile della malattia, organizzando un weekend insieme nella nostra remota baita di montagna, solo noi due, come una volta.
Dopo l'esperienza del ricovero, però, mia madre era cambiata e qualcosa di terribile e mostruoso si nascondeva adesso dentro di lei, pronto a ghermirmi per sempre con i suoi artigli.
Cosa le era successo davvero? Che fine aveva fatto la donna che mi aveva dato la vita? Quale terrificante e oscuro legame poteva mai unire una delle più celebri citazioni dell'Inferno dantesco con un'anziana signora malata di Alzheimer?
Ancora adesso molte di queste domande non hanno trovato la loro risposta, ma quel viso continua ugualmente a perseguitarmi, ogni notte.
Quando chiudo gli occhi, nei miei incubi peggiori ci sono ancora quella casa, quel bambino e quel sorriso maledetto."