Tratto dalla storia
«Tsk, sei proprio cocciuta» sollevai gli occhi, osservando il modo in cui i lineamenti del suo viso si fecero d'un tratto tesi.
«Scusami?»
«Ti sei fatta quasi ammazzare e vuoi seriamente tornare laggiù?» abbassò lo sguardo, scrutandomi con occhi severi.
«È ciò che fanno gli eroi» replicai con decisione.
«No bastardina, così si comportano quelli che hanno una voglia matta di morire» tacqui, osservandolo con grande perplessità.
«Questa storia deve finire Katsuki» affermai, serrando i denti ed abbassando lo sguardo.
«Eh? Hai per caso battuto la testa?!»
«Tu che salvi me, io che salvo te. Parliamo, non parliamo, discutiamo, non discutiamo. Mi sono stancata»
Non replicò, non parlò, continuò a camminare, dandomi l'ennesima prova di come in realtà non fosse cambiato di una virgola nel corso degli anni.
Non avrebbe affrontato il problema, lo avrebbe aggirato come suo solito, lasciandomi interdetta, lasciandomi ferita.
Ormai era divenuto un ciclo continuo.
«Ne ho bisogno» contro ogni mia aspettativa alzai lo sguardo, incrociando nuovamente i suoi occhi cremisi.
«Ma che diamine stai dicendo?»
«Discutere, litigare, ne ho bisogno. È l'unico modo che conosco per comunicare con te e so per certo che anche tu ne senti la necessità» mi confidò, lasciandomi completamente sbigottita.
«E cosa ti fa pensare che io abbia bisogno di parlare con te?» domandai con estrema sincerità.
«Lo sai benissimo svitata, ma forse non vuoi ancora ammetterlo a te stessa»
Blanca Hernandez, figlia dell'allenatore del Barcellona, dopo un momento doloroso della sua vita,si trasferisce per un periodo di tempo dal padre.
Pur essendo contraria, Blanca sarà costretta a passare gran parte del suo tempo con i ragazzi allenati da suo padre.
Dopo la sua ultima esperienza amorosa con un calciatore, lei è convintissima di dover stare lontana da quel mondo e da tutti quei ragazzi...non importa quanto belli siano.
Chi avrebbe mai potuto dire che un semplice ragazzo arrogante, che rappresenta tutto ciò che Blanca odia, potesse farle cambiare idea?