Cor atrum
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Ongoing, First published Feb 23, 2015
Aarya, ventenne amante dei libri e salda nelle sue convinzioni, è stata reclutata all'età di appena otto anni in un circolo di giovani guerrieri, gli Hetairoi. 
Organizzati in roccaforti sotterranee e di origini molto antiche, chiunque venga chiamato a farne parte nutre profondo orgoglio per questa privilegiata posizione.
Aarya costituisce un'eccezione alquanto rara e, per quanto aneli la luce del sole e la restituita libertà,  vestirà i panni a lei disposti. Troverà, tuttavia, un saldo appoggio in Aleksandar, compagno di corsi e mente briosa che l'affiancherà nella grande corsa finale. 
Un gioco antico, dettato da egoismo e timore di un male che piega e distrugge, farà tornare a galla dopo più di un millennio le ombre dell'animo umano, debole e corrotto.
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#159battaglia
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- Quindi... - Lucerys sapeva che stava calpestando un terreno pericoloso, ma quando sei degli alfa più forti e ambiti dei sette regni vogliono darti tutto, sarebbe molto stupido da parte sua sprecare tale opportunità.- Che ne dici del trono di spade? Era stato detto, non si può tornare indietro. Il giovane castano lo sapeva, ora avrebbe visto se gli alfa erano davvero così sinceri. Se manterrebbero la loro promessa. - Se è quello che vuoi... - Iniziò Aemond. - Allora lo avrai. - Concluse Aegon. - Otterremo il trono di ferro per te, nessun altro ci siederà. E metteremo una bella corona sulla tua bella testa, piccolo drago. - Cregan Stark finalmente si pronunciò. - Ti daremo il mondo intero, ogni roccia e albero, ogni gioiello e popolo dei sette regni ti apparterranno. Tutto sarà tuo, Omega. - E chi ha cercato di sfidare il tuo regno, vedrà la sua disgustosa fine nelle nostre mani. Pregheranno il tuo perdono, uno che non arriverà mai. Li porteremo alla follia e moriranno in agonia. - Aemond ha dichiarato. Lucerys osservò come ciascuno dei suoi alfa annuiva alla minaccia di Aemond, tutti d'accordo con le sue parole. E non poteva che sorridere mentre alzava il mento con evidente potere. Sapeva che sarebbe arrivato il giorno in cui si sarebbe seduto sul trono di spade e avrebbe portato la corona di suo nonno, il re Viserys Targaryen. Perché si fidava di ciascuno dei suoi alfa e vedeva nei loro sguardi la più ferma convinzione, loro lo vedevano già sul trono. Non c'era dubbio, glielo avrebbero dato indipendentemente da quello che dovevano fare per ottenerlo. Né che gli ostacoli hanno dovuti rimuovere per assicurare il suo regno. Presto le antiche tradizioni si sarebbero rotte e niente sarebbe più stato come prima, un cambiamento avrebbe spazzato via i sette regni e il terreno avrebbe tremato. Beh, per la prima volta dalla caduta della grande Valyria... Un Omega in Re sarebbe diventato.
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