Non importa le aspettative che abbiamo, o quanto possiamo organizzare il futuro più prossimo, la piega che prenderanno gli eventi riuscirà sempre a stupirci.
Ante, generale del partito fascista croato, salito al potere dopo l'invasione italo-tedesca della Jugoslavia, non aveva idea che gli eventi avrebbero potuto prendere quella rotta.
Rachel, una semplice ragazza serba costretta a diventare troppo presto donna, non avrebbe mai immaginato che si potesse provare qualcosa di forte per i propri carnefici.
Bogdan, semplice partigiano serbo, fedele al partito comunista, non pensava che i suoi stessi alleati, che si decantavano come paladini della pace e della libertà, sarebbero diventati i nuovi fascisti, nella futura Jugoslavia "libera".
Eppure, da punti di vista completamente diversi, ci stupiremo del fatto che, alla fine, siamo sempre umani, schifosamente simili, abominevolmente uguali nel perseguire con testardaggine le nostre convinzioni.
La storia? l'hanno già scritta i vincitori, se volete la verità invece, prendete una pala ed andate a scavare, la troverete sepolta in mezzo ad altri mille ignoti cadaveri, in una fossa comune.
Seicento, epoca buia, epoca di sospetti, di epidemie, di guerre. Ma anche secolo della musica, del barocco, dell'amore passionale. Due sfaccettature che segnano la vita di Galatea dalla nascita alla morte. Racconto la sua storia come me la racconta la mia immaginazione.
Galatea ha un dono; un dono che a tratti non vorrebbe avere, perché le consente di vedere e sentire cose che potrebbero far perdere il senno e di certo una buona reputazione. Ma impara a conviverci e a trarne vantaggio quando le circostanze glielo consentono. Attraverso le prove della vita quotidiana nel XVII secolo, gli amori difficili della giovinezza e i pericoli di una crisi dinastica, questa fanciulla, poi donna, dovrà barcamenarsi per salvare se stessa e le persone a cui tiene di più.