La ferita che si aprì tra il 1939 e il 1945, è una ferita ancora oggi non del tutto rimarginata. Emma, una ragazzina di soli 14 anni, si trova coinvoltà in tutto ciò, anche se non direttamente. Ella, non corre il rischio di essere uccisa perchè è ebrea, corre il rischio di essere uccisa perchè è una dei pochi a possedere ancora un cuore e ad avere il coraggio di mostrarlo. Harry, ragazzo di 15 anni frequentante la stessa scuola di Emma, possiede una mente brillante; i professori non hanno dubbi: quel ragazzo ha davanti a sé un futuro da intellettuale. Ci sono tutte le carte in regola per far sì che questo avvenga, se solo non fosse, che nel 1938, con le emanazioni delle leggi razziali, un ostacolo si presenta sul cammino del giovane Harry: lui era ebreo. Quando le leggi razziali raggiungono anche il paese dove vivono Emma ed Harry, il ragazzo si trova emarginato dai propri compagni, e ben presto si ritoverà sbattuto fuori dalla sua scuola. Emma non riesce ad accettare tutto ciò, e per questo decide di convincere i suoi genitori adottivi a nascondere Harry a casa sua, così da aiutarlo a proseguire con gli studi. Il rischio che la famiglia corre è altissimo: se le SS fossero venute a conoscenza della presenza di Harry, sarebbero stati mandati nei campi di concentramento. Durante il "soggiorno" di Harry a casa di Emma, tra i due nascono dei sentimenti che vanno bel oltre l'amicizia. Il tempo passa ed Harry sembra essere al sicuro, ma si sa: con una guerra in corso, nulla è certo.