Al poco amore ricevuto durante le mie giornate A questa stanza odor di marmo A queste pupille calanti Sia di giorno che di notte A questa benedetta circostanza A quei letti maleodoranti: odor di niente, odor di vuoto, odor di frastaglie essiccate al sole A quella lettera mai spedita A quel cassetto pieno di sogni A quella cintura gialla buttata via nel comò A quel comò così stracolmo di pacchetti di sigarette A quella via,quella benedetta via di passeggeri A quelle ore buttate di notte a pensare, a fantasticare su qualcuno da inventare A quei minuti formati da 60 secondi A quei sessanta secondi che precludono l'esito di una scelta mai appagante, intenzionalmente compiuta A quei millesimi che formano sessanta secondi d'orologio A questo scellerato amore A questo tempio maledetto A questa scelta esageratamente placata e rumorosa nel prendere una caduta d'impatto A questa me Che non si dà pace A questi miei anni di gioventù A quel numero 21 A quella fame mai appagata, In continuo movimento incessante A quella ormai obsoleta voglia di esser presa per mano... E che ne sai Esser portata lontano A questa ansia, nel tempo ripercorsa A questo inconsistente viaggio su treno A quel treno che forse non aspetterà A quel treno a cui porterò l'essenza, La mia essenza A questo senso di vago a cui brinderò Per un ennesima volta, Perennemente forte Apparentemente stabile Alla mia stabilità La ritroverò forse un giorno,forse ancora lontano da Quest'oggi stantio A questi giorni immobili Alla volta in cui mi ubriacherò Alla volta in cui troverò il coraggio Di brindare ad una seconda volta Ad un terza ipotetica volta A quella bottiglia mai appagante A questa me sempre incostanteAll Rights Reserved