Secondo l'Antropologia Esistenziale, esiste nell'uomo una capacità reattiva di risposta agli stimoli, ma è altrettanto vero che l'uomo possiede una capacità decisionale e, dunque, la facoltà di decidere se amare o odiare. Siamo tutti condizionati dall'idea che amare sia un fatto automatico, innato. Tuttavia, Erich Fromm sostiene che la capacità di amare è un'arte e, in quanto tale, implica disciplina.
Melissa Adams questo lo sapeva bene, e si era presa la facoltà di decidere che la cosa più importante della sua vita, era la sua carriera.
Un incontro inaspettato con Aaron Davis, però, la porterà a riconsiderare le proprie priorità.
Aaron Davis non era esattamente il tipo di ragazzo da presentare ai genitori. Segnato da un'infanzia estenuante, non voleva neanche sentire la parola amore se non attribuita a suo zio, a suo nonno o ai suoi due migliori amici. Il suo unico obiettivo era quello di non diventare come suo padre. Eppure, Aaron aveva un segreto che solo Melissa conosceva, dietro il quale però si celavano altri segreti. Determinata a scoprirli, Aaron sarà l'unica distrazione che la ragazza si concederà, nonostante lui non farà altro che metterle i bastoni fra le ruote, proibendole di entrare nella sua vita.
Ma cosa succede quando ci si spoglia dei pregiudizi, di tutti quei significati che comunemente riteniamo obiettivi, e ci lasciamo sorprendere?