Lisa annuì. "Bene bene." Si alzò, si diresse verso la cucina. Aprì un cassetto e prese un coltello da carne. "Per dimostrare la vostra fedeltà vi chiedo un giuramento, prima di discutere delle tematiche più serie." Disse, voltata verso i mobili. Prese due boccette di vetro, un panno bianco e dei foglietti di carta. "Non è niente di terribile. Solo le vostre impronte digitali e due gocce del vostro sangue."
Ade si alzò. "Capisco capisco, va bene, per me non è un problema." E prese posto al tavolo, tirandosi sù la manica della camicia, per non sporcarsi.
Daria rifletté per un attimo. "E le boccette le terrete voi? Perchè?"
"E' un semplice pegno della vostra fedeltà. Se non ci tradirete, non accadrà nulla di male." Sakusol spiegò, osservando la reazione di Daria.
Lei ci pensò ancora per un attimo, poi accettò. "Va bene, ma facciamo veloce, che non mi piace vedere il mio sangue."
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Quattro ragazzi rivoluzionari si fanno strada in un mondo troppo vecchio per loro. In una Budapest fredda e inospitale, nemici inaspettati sbarreranno la loro strada.
(I personaggi sono ispirati dagli amici dell'autore)
Isabelle Macini è una ragazza con una passione forte: la musica. Gli altri vogliono realizzare il proprio sogno, lei deve farlo. In una realtà in cui lei ha difficoltà a esprimersi, il canto è l'unica lingua che conosce, e per fortuna proprio dentro una delle scuole più famose d'Italia, incontra qualcuno che la sua lingua la sa parlare benissimo.