Una storia che racconta l'adolescenza con i suoi pregi, le sue bellezze e i suoi detriti. Una storia d'amicizia anni novanta in cui i giovanissimi erano costretti a vivere in modo diverso rispetto ad aggi, data la mancanza di social, telefoni e dato che i computer ancora non avevano preso il sopravvento. Aysea e i suoi amici condividono l'uso e soprattutto l'abuso di sostanze stupefacenti, gli atti vandalici, il sesso, il vivere continuamente con il pedale del gas abbassato. Il fresco invernale, il tepore primaverile e autunnale, il caldo estivo, nulla riesce a fermare questo gruppo alla ricerca di qualche secondo di magia. Ma chi vive così prima o poi deve pagare il conto, di un adolescenza vissuta fra il palpabile sogno e l'agrodolce realtà. È arriva l'urlo che annuncia la morte, inesorabile. Un romanzo sofferto questo del drammaturgo sardo Alvin M., ma coinvolgente per il lettore. Marco Piras, su Autunno D'autore.
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