Mi ritrovai a fissare nuovamente l'oceano.
Era talmente bello,con le sue onde,le sue sfumature,il suo profumo..
mi ricordava tanto la mamma,si,lei era esattamente come l'oceano:
era bellissima,non avevo mai visto una donna talmente bella;
I suoi occhi erano azzurri,quasi blu. Erano pieni di sfumature diverse,ognuna da scoprire; c'era del verde,proprio come quel verde chiaro presente nelle cristalline acqua delle regioni italiane.
C'era dell'azzurro profondo,come quello che caratterizza la maggior parte dei mari, ma nonostante questo non ti stanchi mai di guardarlo.
E per finire il blu notte, presente in tutte le oscurità più profonde di tutti gli oceani del pianeta. Quel blu rappresentava la tempesta che aveva dentro da anni,e in quell'anno,tutti i colori chiari della sua iride si spensero,lasciando 'vita' ad un nero forte,come la pece. Il cancro me la aveva portata via,ed io non c'ero a salvarla.
“è tutta colpa mia” sussurrai chiudendo gli occhi.
“é TUTTA COLPA MIA SE è MORTA!” questa volta urlai molto forte,intanto i miei occhi avevano iniziato a riempirsi di numerose lacrime.
“non è colpa tua piccola” sobbalzai e mi girai: Enzo era dietro di me,aveva visto tutto.
“Non puoi saperlo..non sai come sono andate le cose”
tornai a fissare il mare,mentre i miei occhi diventavano lentamente color ghiaccio
“Ariel ti dico una cosa...”
[…]
con la mano destra alzò il mio viso,mi fissò con un piccolo sorriso malinconico,e con un piccolo gesto posò le sue labbra morbide,sulle mie.
In quel momento non eravamo ne Ariel Lopez,o De Giglio,come volete,o Enzo Ciolini.
In quel momento eravamo il mare con il ghiaccio,e sinceramente,andava bene così.
***
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