[Ciao a tutti, la vostra autrice che vi parla! Volevo dirvi che la storia si svolge dopo gli avvenimenti dell'ultimo episodio della seconda stagione di Good Omens, quindi per avere un minimo di contesto e per poter seguire la storia al meglio, prima vi consiglio di recuperare la seconda stagione!☻Detto ciò, auguro a tutti voi una buona lettura.]
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Aziraphale ormai arcangelo supremo del Paradiso, è a capo di tutti gli angeli al servizio dell'Onnipotente. Desiderava ardentemente da millenni l'arrivo di questo momento, adesso però, non sembra felice. Si sente vuoto, un vuoto immenso nel suo cuore. Lo hanno privato di qualcosa di importante. Estremamente importante. Per quanto Aziraphale si sforzi, provare a ricordare fa male, ma ha intenzione di scavare fino in fondo alla faccenda e riuscire a riempire quel doloroso vuoto nel suo cuore.
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[dal testo]
"Sto cercando di sforzarmi e capire; perchè sento questo vuoto sconfinato nel mio cuore?
Mi sento come se stessi dimenticando qualcosa.
Come se qualcuno fosse sempre stato lì con me. Al mio fianco, per tutto questo tempo.
Io giuro che c'era qualcuno con me.
È strano.
Ma io non riesco proprio a... Ricordare."
Eterocromia. Ecco la cosa che mi ha distinta da sempre.
Quei bisbigli dei bambini appena passi che ti definiscono una "strega" o una "fata" oppure i rifiuti dei ragazzi perchè "i tuoi occhi mi fanno paura".
Si passa la vita a cercare un'equilibrio ed io perdo già in partenza: un occhio verde e un occhio azzurro.
Nonna ha sempre detto che è stato un segno del destino, un segno che io alle regole non ci sarei mai stata. Mi fanno sentire in trappola, bloccata e imprigionata. Ho bisogno di fare tutto a modo mio e di ascoltare solo me stessa. Io mi do le regole. Io decido.
Questa è stata la mia filosofia di vita per tanto tempo, prima che la gente cominciasse a sbattermi porte in faccia dandomi della viziata.
Quando la scuola ha cominciato a chiamare nonna per il comportamento ho capito che era il momento di mettermi dei paletti e di trovare un equilibrio tra ciò che era giusto e ciò che era sbagliato.
Gli occhi però sono l'unica cosa che resta ancora come prima. L'unica cosa che un equilibrio non lo troverà mai. Ed è bello così.