DIPINGIMI DI GIALLO

Sophia Wright é una ragazza di diciassette anni che vive a Leavenworth in una casa grigia e triste in compagnia della sua sorellina Anne e di suo padre: un uomo violento, cambiato dal dolore per la perdita della sua amata e che riversa tutto il suo odio sulla figlia maggiore, ritenendola responsabile per ciò che è accaduto.
Sophia nasconde con cura, agli occhi di tutti coloro che la circondano, i segni delle violenze subite con felpe oversize e falsi sorrisi per evitare che qualcun altro possa farsi del male.
Sophia è il nero: un colore privo di emozione, un abisso di dolore, capace di assorbire tutto ciò che c'è di buono attorno a sé.
Il nero è la fine, il dolore e l'assenza.

Hunter Allen, quasi ventenne, si trasferisce in una nuova città a solo un mese dal diploma e il caso vuole che casa sua, l'unica di un giallo brillante in tutto il quartiere, sia proprio di fianco a quella della ragazza dagli occhi verdi che sarà la sua rovina.
Hunter ama la vita, in tutte le sue sfaccettature, e ama intrappolare ogni tramonto nella sua macchina fotografica, perché è in ognuno di essi che lui rivede suo nonno: un uomo che l'ha cambiato, che è riuscito ad eliminare tutto il dolore provato quando era solo un bambino con qualche sorriso e due girasoli.
Hunter è il giallo: la felicità, la gioia delle piccole cose, nei gesti più piccoli e nelle parole sussurrate al chiaro di luna.
Il giallo è l'inizio, la speranza, l'esserci.

TW: All'interno di questa storia sono descritte scene di violenza fisica e psicologica. Sconsiglio la lettuta ai soggetti più sensibili .