Ventiquattro anni prima di diventare uno scagnozzo qualsiasi alle dipendenze di un Boss qualsiasi, Jacob Avulstein ha provato a costruire il suo sogno Americano redimendo le sue cattive scelte: l'unico risultato, per lui, è stato quello di cadere una volta per tutte nelle fauci della strada, trasformato in modo irreversibile dall'inseguimento di una vendetta futile, in qualcosa di non molto diverso dagli artefici della sua perdita. Ventiquattro anni fa, all'età in cui si è ancora giovani e senza paura, nella quindicesima megalopoli di Urabi una leggenda è nata dalla polvere da sparo, bagnata dalle lacrime e nutrita dall'odio per una tragedia inconsolabile, e questa è la sua storia: liberamente ispirato alla trama di Max Payne, e ambientato in un contesto che cita esplicitamente 'Cyberpunk 2077' e 'Neuromancer'di Gibson, questo è il resoconto hard-boiled, punch-packer, 'The Matrix' style della morte violenta della speranza (crivellata da stormi di pallottole in slo-mo), allineato ai cliché del genere - talvolta volutamente esasperati- per una vicenda dove la trama è un pretesto per sparsrsi addosso e il lieto fine un conforto volutamente negato. Bentornati, dunque, nel Sottomondo, che non è mai privo di storie da raccontare...
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