Rea e Failla non si conoscono, eppure le loro vite sono intrecciate l'una all'altra indissolubilmente. Come legate da un filo invisibile, si rincorrono infatti senza saperlo, pedine nelle mani silenziose degli dei, che sembrano aver deciso per loro un futuro più buio delle ombre dell'ovest, sempre più avide di espandersi.
Rea ha vissuto tre anni in un incubo senza fine distruggendo se stessa, il solo scopo di recuperare un antico medaglione per ordine della sua regina. Failla, invece, serve la corona di cui porta il nome da tutta la vita, senza mai venir accettata né dalla famiglia né dalla corte, perché a Ellult, quelli come lei, non hanno mai avuto spazio.
Una è una mutaforma, l'ultima del continente e la prima nata dopo la Caccia, l'altra una mezzosangue, né umana né fata, una Ashammer solo di nome.
Destinate a un viaggio parallelo colmo di pericoli e insidie, nessuna delle due sa cosa le aspetta. Rea ignora la catastrofica magia di ciò che porta al collo, in grado di cambiare le sorti dei quattro regni d'Eteria, e Failla desidera solo tornare padrona della propria vita, inseguire i suoi sogni e ricordare ciò che le è stato strappato.
Ancora non sanno, però, di non avere alcun margine di scelta. Ancora non sanno che non c'è luce neppure nell'amore, nei legami costruiti, nell'amicizia. Non quando le tenebre si trovano sia ad ovest che ad est e loro, Fiamme Gemelle, giusto nel mezzo.