7 parts Ongoing Ali candide, perfette, fatte di piume che sembrano scolpite nella luce stessa.
Lucifero.
Lo riconosco, anche se non l'ho mai visto. È bellissimo. Troppo. Il suo volto è fiero, fiero come quello di chi non ha mai dovuto chinare la testa. I suoi occhi brillano di qualcosa che non è ancora rabbia, ma nemmeno pace. E il suo sguardo è rivolto verso l'alto, verso un trono che non viene mai mostrato, ma che tutto intorno riverisce.
Era il prediletto.
Il primo. Il più amato. Il figlio perfetto.
Ma ora c'è qualcosa che si spezza.
Un crepitio. Un sussurro che si fa tempesta.
Le piume iniziano a cadere, lente, come neve sporca. Una dopo l'altra si staccano, si sporcano, si bruciano. Si fanno nere. Le ali si contorcono, si deformano. Diventano qualcosa di altro. Macchiate. Corrotte. Strappate.
Lucifero urla, ma non per il dolore.
Urla per la rabbia.
Un'emozione nuova, feroce.
Non è più l'eletto.
Non è più figlio.
Ora è solo e sta cadendo.
Dal paradiso verso qualcosa di oscuro. L'aria si fa pesante, la luce sempre più distante. Sotto di lui, l'abisso lo attende come se l'avesse sempre saputo.
Nel suo petto si apre qualcosa. Una crepa che diventa crepaccio. Dentro ci sono fuoco, veleno, risentimento.
Rancore.
Per chi l'ha guardato con amore e poi lo ha gettato via.
Odio.
Per colui che l'ha creato e poi l'ha condannato.
Odio per suo Padre.
Lucifero cade. Ma non urla più. Ora sorride, freddo.
Perché ha scoperto una verità bruciante: "Se non puoi essere suo figlio... puoi diventare il suo dio."