Stendo una striscia sul tavolino del soggiorno, per poi aspirarla velocemente. Sono come un malato che non può fare a meno di prendere le sue medicine. Mento a tutti dicendo che posso smettere quando voglio, ma in realtà ne sono diventato schiavo. Nana, i Trapnest, la droga. Ovunque mi giri c’è qualcosa che mi opprime. Mi stendo sul pavimento, aspettando che l’eroina faccia effetto. Forse cancellerà per un attimo il dolore, come un’illusione apparente.
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